Questo articolo vi porterà all'inferno...o forse in paradiso, chissà!
L’Italia è un posto meraviglioso: il sole, la spiaggia, la cordialità delle persone, l’amore in ogni vicolo, i colori, i profumi…il Papa, la mafia e il mandolino che fanno da contorno a tutto questo. Ma cosa manca?
Ovvio, manca IL BUON CIBO! Che Italia sarebbe senza una deliziosa pizza napoletana, una carbonara cremosa tra le vie di Trastevere, o un ragù alla bolognese fatto dalle esperte signore di Bologna?
- “Sì, tutto fantastico, ma oggi parliamo d’altro, Marco!”
- “Aspetta, in che senso? Oggi non parliamo della mitica cucina italiana, nota in tutto il mondo per le sue pietanze semplici, ma cariche di gusto?”
- “Ehm, leggendo il titolo, credo proprio di no! Parleremo del lato oscuro della cucina italiana. Roba per stomaci forti!”
- “Oh mio dio! Allora spero che nessuno scappi e che tutti leggano l’articolo fino in fondo! ANDIAMO!”
Casu martzu
Il casu martzu è un formaggio tipico della regione Sardegna e, da diversi anni, non è più in commercio per un semplicissimo motivo: contiene dei vermi vivi al suo interno. Come suggerisce il nome, casu martzu significa formaggio marcio, pertanto è un prodotto andato a male. C’è ancora qualche contadino che lo produce e lo vende su richiesta (in modo del tutto illegale), ma dicono che sia un prodotto prelibato.
E’ un formaggio caprino che viene lasciato all’aria aperta proprio per essere attaccato dalla mosca casearia, o mosca del formaggio, che depone le sue uova e permette alle sue larve di crescere in un ambiente ricco di nutrimento.
In altre parole, le larve della mosca mangiano il formaggio per sopravvivere, ma la loro presenza trasforma lo stesso formaggio quasi in una crema. Chi sceglie di mangiare questo prodotto, mangia anche i vermi in esso contenuto che hanno, appunto, il sapore del formaggio (hanno mangiato solo quello!)
Involtini di animelle
Questo è un piatto piuttosto noto in tutta la penisola, ma la tradizione più forte appartiene sicuramente al centro-sud, dove sono preparati in mille modi differenti: alla brace, al sugo, in padella con burro e salvia, oppure sfumate col vino rosso. Ma cosa sono esattamente questi involtini di animelle? Sono dei roll di carne fatti con le frattaglie del vitello e, talvolta, anche degli ovini. E’ un insieme di parti che andrebbero buttate via, come il pancreas, la tiroide, le ghiandole salivari e via dicendo, tutte avvolte nelle budella dell’animale.
Hanno un colore molto chiaro (quasi bianco) e si presentano morbide e delicate durante la masticazione. Sono un ottimo apporto di proteine e minerali, ma non bisogna esagerare, perché contengono anche una buona parte di grassi.
Sanguinaccio
Questo è forse il piatto dolce più macabro di sempre, perché riesce a trarre in inganno anche l’occhio più esperto. Hai mai sentito l’espressione “del maiale non si butta via nulla”? Beh, effettivamente è così! Il sanguinaccio, infatti, è un dolce fatto con il sangue del maiale, mischiato poi al cioccolato e alla scorza di limone o arancia. Ne esce fuori una crema leggermente più solida.
Il sanguinaccio è tipico delle regioni del sud, ma esiste in altre forme anche al centro-nord, come il Magliaccio di Pistoia (città della Toscana). Questa preparazione è leggermente diversa, dal momento che il Magliaccio non è una crema ma una torta…pur sempre fatta col sangue del maiale!
Trippa
La trippa è un piatto che o si ama, o si odia. Non è particolarmente strano come i precedenti, ma a molti può suonare disgustoso. Questo piatto altro non è che lo stomaco della mucca, anzi, per essere più precisi, la trippa include tutti e 4 gli stomaci della mucca (tre pre-stomaci e lo stomaco vero e proprio).
Dopo un attento lavaggio, la trippa viene tagliata a striscioline e cotta per ore con patate, pomodori e altri ortaggi sino a creare una zuppa. Ha un grande apporto calorico ed è perfetta per i mesi invernali.
Gelatina di maiale
Anche questa preparazione è tutta una sorpresa! Si tratta di carne in gelatina, ma certamente non è carne di primo taglio. Proprio come per le animelle, la gelatina di maiale è composta da frattaglie, quindi ci sono tutti gli scarti della lavorazione della carne, tra cui il muso, le orecchie, la cartilagine, gli occhi tessuti vari e chissà cos’altro!
Dal momento che la carne viene bollita in acqua e aceto e viene poi aromatizzata, il sapore non è poi così malvagio. Bisogna solo abituarsi alla consistenza e all’idea che si sta consumando un “normalissimo” piatto a base di carne. (È molto comune mangiarla in Sicilia)
Che bravo, sei arrivato fino in fondo! Probabilmente hai fegato! Allora, se dovessi assaggiare un piatto, quale tra i precedenti sceglieresti? Perché? Scrivilo qui sotto nei commenti.